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A ferro e fuoco.

L’OCCUPAZIONE ITALIANA DELLA JUGOSLAVIA 1941-1943

A ferro e fuoco.

   L’OCCUPAZIONE ITALIANA DELLA JUGOSLAVIA 1941-1943

II. Ribellione e rivoluzione

Sabotaggio di una linea ferroviaria da parte degli insorti

1. Un brusco risveglio

Italiani e tedeschi immaginano di poter trascorrere nella ex Jugoslavia ormai debellata una tranquilla vita di guarnigione. Gli italiani, in particolare, si mostrano dispostissimi a fraternizzare. Invece, già nell’estate del 1941 le cose si mettono male…
Il leader četnico Draža Mihailovićic conferisce con i propri uomini

2. I četnici

Nelle zone in cui imperversa la violenza degli ustaša croati, la popolazione serba crea bande armate di autodifesa. In Serbia e Montenegro ex ufficiali organizzano formazioni armate che si ispirano alle čete …
Edvard Kardelj, a sinistra, e Jozip Broz Tito, a destra

3. Guerra civile

I četnici combattono naturalmente contro le milizie ustaša e le forze dello stato croato. Inizialmente combattono anche contro i tedeschi e gli italiani assieme ai partigiani, ma poi si accorgono che per loro …
Tito con Koča Popović, il terzo da sinistra, Filip Klijaić, il quarto, e Danilo Lekić, il sesto da sinistra

4. I partigiani

I comunisti jugoslavi rimangono inizialmente paralizzati dall’alleanza fra la Germania e l’Unione Sovietica, ma dopo l’inizio dell’operazione Barbarossa si affrettano a scendere in campo. Sono pochi ma …

6. Gli obiettivi

“Unità e fratellanza” è il motto del Fronte di liberazione, che si batte per ricostituire una Jugoslavia unitaria e pacificata al suo interno. Inoltre una grande Jugoslavia potrebbe includere territori rivendicati …