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A ferro e fuoco.

L’OCCUPAZIONE ITALIANA DELLA JUGOSLAVIA 1941-1943

A ferro e fuoco.

   L’OCCUPAZIONE ITALIANA DELLA JUGOSLAVIA 1941-1943

1. Un brusco risveglio

Italiani e tedeschi immaginano di poter trascorrere nella ex Jugoslavia ormai debellata una tranquilla vita di guarnigione. Gli italiani, in particolare, si mostrano dispostissimi a fraternizzare. Invece, già nell’estate del 1941 le cose si mettono male.
Nella Bosnia-Erzegovina i serbi si rivoltano contro le autorità croate.
In Serbia militari alla macchia danno vita al movimento ribelle cetnico.
In Montenegro un’insurrezione generale butta quasi in mare le truppe italiane.
In diverse zone del paese si comincia a parlare di “partigiani”.
In Dalmazia una serie di attentati colpisce le truppe di occupazione.
In Slovenia si moltiplicano le iniziative di disobbedienza civile contro l’amministrazione italiana.
È solo l’inizio.

Con le conquiste in Jugoslavia l’Adriatico diventa un “mare nostrum” fascista: è il trionfo del nazionalismo italiano? O dell’imperialismo fascista?
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