Nel corso del 1942 e del 1943 l’esercito partigiano guidato da Tito si sposta in continuazione dalla Bosnia fino al Montenegro e viceversa.
Appena possibile, vengono costituite alcune zone libere provvisorie, che non hanno solo funzione militare, perché vi si insediano gli organi politici ed amministrativi del movimento di liberazione, destinati a diventare la struttura portante del nuovo stato comunista jugoslavo.
Contemporaneamente, a livello locale sono attive numerose altre formazioni partigiane che rendono problematico il controllo italiano fuori dai centri principali.
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