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A ferro e fuoco.

L’OCCUPAZIONE ITALIANA DELLA JUGOSLAVIA 1941-1943

A ferro e fuoco.

   L’OCCUPAZIONE ITALIANA DELLA JUGOSLAVIA 1941-1943

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Italiani e četnici a Jablanica 1943

5. Alleati del nemico

Di fronte agli sviluppi della lotta partigiana, che non riescono a contenere, i comandi italiani moltiplicano le intese con gli esponenti četnici. Non si arriva mai ad un accordo generale …
L’isola di Rab/Arbe

6. Salvataggi

Laddove imperversa la violenza četnica, i soldati italiani svolgono una funzione di protezione della popolazione serba. Analogamente, i comandi italiani si rifiutano di consegnare ai tedeschi gli ebrei …
Dignitari montenegrini in occasione dell’insediamento del Consiglio nazionale della Reggenza

1. Che fare del Montenegro?

Ottenuto il controllo del Montenegro, l’Italia non sa che cosa farne. Provvisoriamente, il territorio è governato dall’Alto Commissario Mazzolini. Re Vittorio Emanuele III, la cui moglie Elena è figlia …
Insorti montenegrini

2. L’insurrezione

Il 13 luglio esplode la protesta contro la farsa dell’indipendenza e la revisione del confine a favore dell’Albania. Quasi subito la rivolta si trasforma in insurrezione generale…
Fucilazione di partigiani montenegrini

3. La repressione

Dopo l’iniziale sconcerto, i comandi italiani reagiscono inviando in Montenegro il generale Pirzio Biroli, al comando di almeno 70.000 uomini. Il regio esercito mette a ferro e fuoco la regione …
Pavle Đurišić

4. La stabilizzazione

Dopo la riconquista italiana il fronte insurrezionale si divide. I nazionalisti serbi si staccano dai partigiani, di cui non condividono né l’ideologia né gli obiettivi e cercano un modus vivendi …
Immagine attuale del campo di Mamula

5. I campi di Mamula e Prevlaka

Nel marzo 1942 vengono creati i campi d’internamento di Mamula (un’isola con un carcere-fortezza) e Prevlaka, ove vengono deportati civili sospettati di collaborare con i partigiani. La vita dei reclusi è durissima …
Partigiani nella neve nel Litorale sloveno

3. Oltre il confine

Mentre le truppe italiane cercano invano di eliminare la presenza partigiana in Slovenia, il movimento di liberazione riesce a travalicare il vecchio confine di Rapallo, diffondendosi anche nelle province di Gorizia …